lunedì 11 aprile 2011

e la tavola è apparecchiata di bianco


Le vie più difficili

vengono percorse da soli,

la delusione, la perdita,

il sacrificio,

sono soli.

Persino il morto che risponde a ogni richiamo

e che non si nega a nessuna richiesta

non ci soccorre

e osserva

se noi non cediamo.

Le mani dei vivi che si tendono

senza raggiungerci

sono come i rami degli alberi d’inverno.

Tutti gli uccelli tacciono.

Si sente solo il proprio passo

e il passo che il piede non ha ancora fatto

ma che farà.

Fermarsi e voltarsi

non serve. Si deve

andare.

Prendi in mano una candela

come nelle catacombe,

la piccola luce respira appena.

E tuttavia, quando hai camminato a lungo,

il miracolo non tarda,

perché il miracolo sempre accade,

e perché senza grazia

non possiamo vivere:

la candela brilla per il respiro libero del giorno

tu la spegni sorridendo

quando appari nel sole

e tra i giardini che fioriscono

la città è davanti a te,

e nella tua casa

la tavola è apparecchiata di bianco.

E i vivi che perderemo

e i morti che non possiamo perdere

spezzano per te il pane e ti porgono il vino –

e tu senti di nuovo la loro voce

vicinissima

al tuo cuore.

Hilde Domin

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Italia, Italia, Italy
A volte sento nel cuore una felicità inspiegabile: non ne ravvedo il motivo scatenante, zampillo gioia come una fontana che guarda al cielo. Io ho un SOGNO, che è più di niente.