mercoledì 11 maggio 2011

Impastare


‘Impastare, per stemperare tutte le emozioni sottopelle.’

Credo sia un aforisma di Alberto Casiraghy, lo lessi tempo addietro ricamato su un cuscino esposto nella vetrina di un negozio dove mi fermo spesso a sognare durante le peregrinazioni del ‘girocane’.
Ogni volta che affondo le mani nell’impasto di acqua e farina quelle parole hanno l’effetto dell’Apriti Sesamo di Alì Babà.
E’ come se il polso, sprofondando in quella materia ancora informe, viva, facesse saltar via il chiavistello del portone che chiude gli antri in cui celo, timorosa, i miei pensieri più veri, le rivelazioni che la Vita mi dona e che, impaurita, nascondo al mio sguardo.
E così, magicamente, acqua e farina danno forma a prese di coscienza che, nell’impasto, perdono l’aroma di quella paura che mi aveva indotta a non guardarle in volto.
Impastare per dare libertà alla paura: guardarla amalgamarsi sotto la spinta delle nostre mani la rende meno spaventosa e, forse, è lei la Via per arrivare alla meta.
Amina

3 commenti:

bianca ha detto...

Impastare è un gesto così antico che ce lo ricordiamo a malapena..però è insito in noi, diventa immediato, facile non appena ci troviamo con le mani a ..pasticciare con la farina e l'acqua. Improvvisamente il gesto diventa solenne,ma naturale al tempo stesso..quasi ci si stupisce di come sia semplice..
Abbiam dovuto far passare una, due generazioni per ritornare a fare il pane:saremo capaci di ritornare genuini?

Anonimo ha detto...

La manipolazione della materia è quello che ci fa sentire partecipi al processo creativo. L'istinto, sin da bambini ci porta a farlo come primo approccio manuale. La lievitazione come stadio vitale, cdopo aver lavorato farina, acqua e sale. Il pane simbolo sulla tavola, di una bella favola. Pino Lecce

Irene Binaghi ha detto...

Ciao Antonella, sul mio blog ti ho risposto sui mie brividi di lievitazione: stato vitale alto e come tale complesso: dove bolle qualche cosa, non capisci mai tutto fino in fondo, il più delle volte devi ricominciare dall'inizio.
Un saluto,
ib

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Italia, Italia, Italy
A volte sento nel cuore una felicità inspiegabile: non ne ravvedo il motivo scatenante, zampillo gioia come una fontana che guarda al cielo. Io ho un SOGNO, che è più di niente.